Aeroporto Catullo – Dove eravamo rimasti

 
 

Al Palo

Una coltre di nebbia, che annuncia la stagione invernale, si addensa sul Catullo.

Volutamente i soci hanno spento l’informazione, dopo il nulla di fatto in assemblea Aerogest, le scarse informazioni rese pubbliche riguardo la proposta del Fondo infrastrutturale, gli annunci soporiferi degli investimenti dei famosi 60 (o 66) milioni di euro che si susseguono dal 2014.

I cachi sono maturi, le castagne anche.

Salz Man si appresterebbe a farsi riconfermare in sella alla CCIAA, appoggiato dal primo cittadino che si muove nella sua ombra, nonostante in campagna elettorale e a elezioni avvenute non fosse corso buon sangue.

Fracchia, dopo i riflettori dell’assise di Confcommercio in Fiera, si è eclissato, forse richiamato al silenzio dal Doge, che unico e solo ha parlato di bond, non James Bond, ma di fantomatici fondi per le infrastrutture che la sua società finanziaria dovrebbe gettare nella mischia.

Gli industrialoni si mangiano le merendine cucinate ad arte dalla DG confindustriale.

Nel frattempo i 18 parlamentari d’oro si tacciono, nemmeno la pentastellata Businarolo interviene più, forse perché ha capito che il Ministro Toninullo ha paura di scottarsi con “l’argomento”.

Sua maestà la Procura è alla finestra, ma probabilmente ha ancora le persiane chiuse.

Arriva l’inverno, cala il traffico, si consolida il debito.

Come faranno i cachi a tappare il buco?

Chi toglierà le castagne dal fuoco?

La soluzione c’è, è a portata di mano, dipende da chi la mano la metterà. Certamente il progetto “Romeo-ino” non servirà se non a garantire al Doge di tenersi stretta la posizione, ma non sviluppare per il lungo termine gli aeroporti, con un investimento proposto dal fondo di più di 500 milioni, è un suicidio politico e amministrativo che la città non merita.

Le attività commerciali ricettive cittadine hanno la nebbia trinoculata dal loro presidente.

Chi fa il palo?

 

 
 

3 COMMENTI

  1. Propongo che Veronanews, attivi una”tavola rotonda” con i magnifici 18, magari negli Studi della Pravda, almeno per il solo banalissimo scopo di informare i cittadini.
    Penso che, in totale assenza della Politica, debba essere la Stampa a svolgere il Servizio suppletivo di provocazione, stimolo e proposizione.

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