Aeroporto Catullo – Approfondimenti e riflessioni sull’inchiesta – Episodio 4 (un commento all’apparizione dei dirigenti del Catullo in Comune)

 
 

Menomale che Bertucco c’è ….

Premesso che “l’affare Catullo” è materia del Sindaco, l’altro ieri in commissione comunale, l’unico a parlare, relativamente, è stato Michele Bertucco.

Che gli altri consiglieri fossero distratti, o impreparati?

Continua la nostra inchiesta sul Catullo e su come SAVE segua un obiettivo di ridimensionamento di Verona, e si prepari alla vendita di Brescia con importanti implicazioni economiche per il territorio del Garda. Abbiamo parlato ieri dell’aeroporto di Montichiari e come la strategia SAVE sia rivolta verso una vendita per fare cassa e liberarsi di un aeroporto che non è in grado di gestire.

Nel frattempo il Presidente Arena e l’AD Cazzanti sono stati in Comune a raccontare come stiano andando bene le cose, il traffico, gli investimenti e le prospettive future.

Vogliamo sottolineare alcune affermazioni rilasciate nell’audizione, e commentare i numeri condivisi.

1)- L’AD Cazzanti continua a dire, e per il vero il giornalista de l’Arena di Verona continua a pubblicare senza verificare i dati, che da “quando c’è SAVE il traffico a Verona è salito del 31% con una media annua del 9%”. Sta diventando quasi imbarazzante spiegare che nel periodo 2015-2017 il traffico è cresciuto di circa 323.000 passeggeri pari al 10.4% (vedi dati Assaeroporti) e non del 31%.

2)- il Presidente Arena evidenzia come la crescita del Catullo, nel 2017, sia stata superiore alla media nazionale, dimenticando che il Catullo è stato tra gli aeroporti del nord Italia che è cresciuto di meno come volumi di traffico, e non in termini percentuali. Dal data base Assaeroporti per il 2017 si evince chiaramente come gli aeroporti di Bergamo (+1.227.000 passeggeri), Bologna (+537.000 passeggeri), Malpensa (+2.718.000 passeggeri), Treviso (368.000 passeggeri), Venezia (+770.000 passeggeri) siano tutti cresciuti in numero di passeggeri molto più di Verona, che ha invece fatto segnare una crescita di 280.000 passeggeri in più rispetto al 2016. I dati di traffico vanno letti correttamente, la classifica così rimodulata vede Verona fanalino di coda.

3)- L’AD Cazzanti ha poi risposto alla domanda sugli investimenti, riproponendo uno spartito già noto riguarda ai 65 milioni di euro previsti per il periodo 2016-2019, evidenziando ai presenti che “il CdA ha già approvato progetti per una trentina di milioni di euro”, evitando di specificare quali siano i progetti finanziati, e quando saranno spesi i 30 milioni. Ha inoltre specificato che nel 2017 erano stati spesi fondi solamente per 10 milioni di euro. Crediamo che la nota dolente sia tutta qui. Far passare una crescita passeggeri da record è uno specchietto per le allodole. I 65 milioni di investimenti non sono altro che gli investimenti previsti nel piano quadriennale che ogni aeroporto inoltra all’ENAC. Sono stati annunciati già nel 2015 sia dal Presidente Arena che dal Presidente Riello, con i soliti fuochi d’artificio, ad oggi con solamente 2 anni rimasti, per realizzare gli investimenti previsti, mancano da spendere in investimenti di sviluppo ben 55 milioni, che naturalmente sarà quasi impossibile spendere con delle conseguenze dirette sulle tariffe che saranno ridotte in funzione degli investimenti promessi ad ENAC e non realizzati. Se per esempio ipotizzassimo che i 30 milioni a cui ha fatto riferimento l’AD Cazzanti dovessero essere spesi nel 2018, servirebbe una produzione di lavori mensili di almeno 3 milioni, cosa improbabile vista la totale mancanza di lavori appaltati e di cantieri aperti. Il 2018 seguirà quanto già accaduto nel 2017, non vi saranno investimenti.

Ma per i soci Catullo è sempre domenica.

L’incontro tra Arena e Cazzanti in Comune ha confermato che non stiamo andando da nessuna parte e l’aeroporto di Verona (ma anche quello di Brescia) affonda nel nulla. Solamente parole alle quali l’unico consigliere comunale ha voluto rispondere mostrando perplessità su quanto affermato dai rappresentanti del Catullo. Noi diciamo “Menomale che Bertucco c’è …”, visto che tutti i consiglieri partecipanti non hanno detto nulla, dando per scontati i dati contenuti nella presentazione illustrata da Cazzanti. Ci lascia molto perplessi questa situazione, anche in considerazione che di contenuti per controbattere ce n’erano, anche solo rileggendo gli articoli fin qui pubblicati.

 
 

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